Avete presente quelle canzoni di cui non riuscite a ricordare il titolo? Quelle che prima di prendere sonno popolano gli ultimi pensieri prima di venire illuminati sulla via di Damasco (Google però non vale)?
Durante una lezione di economia aziendale, rimasi intrappolato da questo giochino tanto perfido quanto utile a misurare la portata della mia memoria.
1971. I Pink Floyd misero nel loro eccezionale puzzle un tassello fondamentale del loro percorso, che li portò meritatamente dalla psichedelia alla storia del rock.
One of these days è la risposta al quesito delle prime righe. Dove avevo già ascoltato quel riff di basso, onirico e pulsante? Era la sigla del programma calcistico Dribbling, che andava in onda su Rai 2 nel sabato pomeriggio di tanti anni fa. Roger Waters e soci mettono in musica una ritmica tetra e lenta nella prima parte, basata sul genio del bassista inglese, e incalzante nella seconda metà.
Le due anime della canzone sono legate dalla frase in falsetto:
“One of these days i’m going to cut you into little pieces”
pronunciata dal batterista Nick Mason, riprodotta a velocità rallentata e riverberando un tono oscuro e minaccioso che ne faranno un must durante l’ascolto. La seconda sezione è dominata dall’ esplosione della batteria e dal perfetto connubio tra rock progressivo e psichedelia.
Capolavoro senza tempo e che trascende i generi musicali.
Altro brano che farà la storia del rock è la suite Echoes, lunga ben 23 e oltre minuti; come le grandi opere musicali, si divide in diversi atti, nel nostro caso in tre sezioni.
Il brano si accartoccia su sé stesso, come un serpente che stritola la sua vittima tra le spire. E le vittime in questo caso sono le orecchie di noi fruitori della loro musica, che veniamo posseduti in una spirale crescente di pathos ed emozioni sognanti.
La prima parte della song comincia con una melodia dolce e deflagra in un assolo meraviglioso del sempiterno Gilmour, uno di quelli di cui hanno tolto lo stampo.
Siete in cerca di un intermezzo funky incastonato in una canzone lunghissima? La band compone un tutt’uno strumentale e ogni membro rema dalla stessa parte, quello della storia.
L’ultima sezione riprende in parte il ping di apertura in un loop meraviglioso e ha come sfondo l’avanzare inesorabile della chitarra gilmouriana che, come un esercito che vuole conquistare, marcia senza soluzione di continuità. Dal suo deflagrare in poi, la meta finale è conquistata e le ultime remore vengono rase al suolo. Avete vinto voi Roger, David, Nick e Richard.
Gli altri brani sono una immensa jam session tra quattro musicisti che si stanno lasciando alle spalle il periodo sperimentale e psichedelico per traghettare la band verso il loro zenit musicale, vale a dire The dark side of the moon. Se non lo conoscete, rimandati a settembre senza incolpare il professore, che ve lo dico a fare?
A Pillow of Winds, Fearless, Saint Tropez e Seamus sono quattro ottime canzoni, che arricchiscono l’album di atmosfere floydiane dei primi anni settanta, permeate da virtuosismi rock, tappeti di tastiere originali e non facili a digerirsi dai primi ascolti. Scordatevi i Queen, gli Ac Dc e gli Stones: piaccia o no, i Pink Floyd del primo periodo sono per pochi e a loro sinceramente andava bene così: The Wall e Wish you were here ammorbidiranno l’ascolto e spalancheranno i loro portafogli a suon di ritornelli che perfino i sassi sapranno accogliere.
Torniamo al nostro giochino di indovinare la canzone senza suggerimenti; ammetto che io e il mio amico Lorenzo barammo bassamente e ci facemmo suggerire la soluzione da un nostro compagno di corso venutoci in soccorso: nacque così la mia passione per One of these days: da sigla del programma Dribbling a icona del prog rock e tappa fissa della mia crescita musicale.
Capite che a volte le sliding doors possono manifestarsi anche all’università?
Keep the Pink Floyd flame alive!
“And no one sings me lullabies,
and no one makes me close my eyes.
So I throw the windows wide,
and call to you across the sky”.
🤘Album: Meddle
🤘Gruppo: Pink Floyd
🤘Genere: Progressive Rock
🤘1971, Prima stampa, Uk
🤘Voto: 85



